sabato 4 settembre 2010

Pubblicità progresso!

Finite le vacanze, si ritorna alla routine della vita quotidiana: ecco un interessante suggerimento di un "prodotto" che può aiutarci a trascorrere piacevolmente il tempo libero...

mercoledì 9 giugno 2010

Segnalazione: Laboratorio

Caterina Comi è una delle mie blogger preferite, per molti versi la considero un'amica anche se ancora non la conosco di persona e molto volentieri segnalo anche qui il laboratorio che terrà il 26 luglio 2010 alle 10.30 al Fiuggi Family Festival:

A scuola di fantasia!

Insegniamo a mamma e papà ad inventarci tante storie

Laboratorio di fantasia per genitori con i loro bambini fino a 10 anni con Caterina Comi, scrittrice e psicologa. Dopo aver inventato insieme alcune storie i bambini disegnano i personaggi inventati mentre i genitori possono riflettere insieme e fare domande. Alcune storie verranno trascritte e pubblicate nel blog storieperfarelecose.wordpress.com

martedì 8 giugno 2010

"Come piante tra i sassi" di Mariolina Venezia

Il primo libro di questa scrittrice (Mille anni che sto qui) non mi era affatto piaciuto, sembrava una storia stile "cent'anni di solitudine" ambientata in Basilicata!

La stessa regione fa da sfondo a questo romanzo ma il tono è un altro! Finalmente una donna forte, "antipatica", decisa e coraggiosa come ce ne sono a milioni in Italia e soprattutto in questi tempi di crisi. Molto interessante l'excursus sul rischio discarica scorie nucleari a Scansano ma...la fine mi ha spiazzata. Speravo in qualcosa di più grande e complesso e mi fermo qui per non svelare troppo...

I passi che mi hanno più colpita:
"Aveva il senso dell’autorità e non si lamentava quando veniva esercitata, ma aveva deciso già ai tempi del liceo che un giorno sarebbe stata dall’altra parte e avrebbe posto riparo a quello stato di cose".

"Diceva che per tanti anni aveva,con lui, cercato di incastrare i pezzi del mosaico, sforzandosi in tutti i modi di mettere in ordine le tessere per ricomporre il disegno che aveva creduto di intravedere, senza mai riuscirci, perché c’era sempre un pezzo che non combaciava, finché a un certo punto si era accorta che la cosa che tanto le era piaciuta in tutti quegli anni era proprio quel tassello che non quadrava, e la obbligava a riconsiderare ogni volta tutto da capo, quella possibilità sempre aperta, che la faceva sentire viva e non l’annoiava mai. Imma concluse che lui non l’aveva voluta".

lunedì 24 maggio 2010

Scintille di Gad Lerner

E' un libro di non facile lettura, perché non è facile la ricerca che l'autore compie alla scoperta del proprio passato e di quello della sua famiglia ebrea, con una storia dolorosa e intensa.
Gilgul è per gli ebrei il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose, la tradizione parla addirittura si ' scintille d'anima '.
Questa sensazione di respiro doloroso l'ho percepita ad Auschwitz, quando, in visita sono rimasta muta e attonita. Rimuovere lo sterminio degli ebrei è un tentativo vano.
E' un racconto che si svolge tra Beirut, Aleppo, Leopoli e Boryslaw in cui perse la vita gran parte dei Lerner, per terminare ai confini tra Libano e Israele, presidiato dai nostri soldati e dove si riuniscono le varie nazionalità dell'autore.
Questo viaggio è anche nel mondo contemporaneo che penetra nel passato per rivelarne l'impossibilità di continuare a pensare a un presente e ad un futuro di pace.

Recensione di Erminia

Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia

Il racconto si svolge a Bari, anni '80, in pieno boom economico. Gli adulti sono molto distratti dalla possibilità di fare soldi, aprire nuove attività, costruire case faraoniche e dimenticano i propri figli che perdono il filo della famiglia e del loro futuro, tasche piene di soldi, possibilità di fare tutto senza il controllo dei genitori che hanno perduto il senso del giusto.
Ritrovarsi dopo 20 anni è un'amara sorpresa, senza rendersi veramente conto di cosa è successo e del perché. In fondo a tutto questo c'è il risultato di aver raggiunto un traguardo di modernità che ci ha fatto dimenticare le nostre radici e i valori perduti.
E' un libro che si legge bene, veritiero, ma che lascia l'anima amara.

Recensione di Erminia

Il grande silenzio di Alberto Asor Rosa

Asor Rosa sviluppa un percorso storico dall'età del Risorgimento ai nostri giorni, mettendo in evidenza l'intervento degli intellettuali nella vita politica e sociale dell'Italia nei vari momenti della sua storia e come questo intervento sia venuto a mancare negli anni più recenti. Egli esamina con lucidità di analisi il perché si sia verificato questo fenomeno, considerato dall'autore drammaticamente negativo, dell'assenza degli intellettuali.
L'intellettuale si serve della parola scritta, che rimane pur sempre lo strumento per il dibattito critico, per un confronto delle idee e che richiede un certo livello di alfabetizzazione e di cultura. Gli attuali mezzi di comunicazione di massa (televisione, comunicazione telematica), che sono propri della civiltà di massa e globalizzata, non richiedono un alto livello di alfabetizzazione, tanto meno richiedono autonomi strumenti culturali, essi producono una omogeneizzazione nei comportamenti, un'adesione ad un pensiero unico supinamente accettato. Alla povertà culturale della società italiana ha contribuito la televisione che risponde esclusivamente ad esigenze commerciali. In questo quadro negativo tracciato dall'autore, che riguarda anche la situazione politica italiana, dove sempre più si va affermando un governo autoritario (Asor Rosa parla di una vera e propria dittatura) possono individuarsi zone di resistenza ancora capaci di autonomia; una di queste è la scuola, pur con tutti i suoi difetti, e per questo motivo - osserva l'autore - è stata così penalizzata dal governo.
Asor Rosa infine auspica una ripresa a livello mondiale della cultura dell'Occidente, basata sul pensiero critico (che mette in discussione l'esistente), sul pensiero forte (capace di progettare un futuro alternativo), su autentici valori. Si tratta della cultura che ha come patrimonio storico e politico la rivoluzione francese, i diritti dell'uomo, l'hegeliana filosofia della storia e la marxiana teoria delle classi. L'autore auspica che questa cultura possa diffondersi anche in quelle aree geografiche che non l'hanno conosciuta.
Si tratta di un'opera interessante e stimolante per il lettore. La trattazione procede con ritmo serrato ed è sempre coesa pur nella forma dell'intervista, che avrebbe potuto determinare una certa frammentazione nello sviluppo del discorso.
L'ampiezza e la profondità dell'analisi delle situazioni storiche e politiche attestano la cultura e le doti intellettuali dell'autore, che è stato ed è tuttora testimone e soggetto attivo delle vicende culturali e politiche italiane.

Recensione di Bianca

Il grande silenzio di Alberto Asor Rosa

La forma dell'intervista, condotta da Simonetta Fiori all'italianista Alberto Asor Rosa, permette un'excursus nella storia italiana in ambito non solo letterario, ma sociale, culturale ed economico, che delinea il ruolo degli intellettuali dall' Illuminismo ai nostri giorni (epoca del "grande silenzio), nei destini d'Italia.
L'approdo all'attuale impoverimento culturale e all'arroganza del berlusconismo rampante, sembra ineludibile.
La biografia di Asor Rosa è proposta quale esempio di onestà intellettuale, di militanza e di impegno civile, nella salvaguardia dei valori fondanti della tradizione culturale occidentale e sprona a non demordere dal combattere strenuamente contro l'appiattimento mediatico del "pensiero unico" pervasivo.

Recensione di Carmela


sabato 15 maggio 2010

'' Scintille '' di Gad Lerner Una storia di anime vagabonde

Il libro ci presenta il viaggio che l'autore compie alla ricerca delle sue radici: nel Libano, la terra della madre e dove egli stesso è nato, e in Galizia, la terra di origine della famiglia paterna. Si tratta di un viaggio nel passato e nel presente. Lerner rievoca, soprattutto attraverso i ricordi della madre, la Beirut solare e cosmopolita di un tempo, nella quale potevano convivere pacificamente uomini di etnie, di fedi e di ideologie diverse, e ci descrive la Beirut attuale, devastata dalle guerre e deturpata dalla cementificazione, ma pur sempre città viva e aperta, dove convivono gli agguerriti Hezbollah e una borghesia benestante, che rimuove il ricordo dei lutti provocati dalle guerre con le attività di un commercio internazionale e con la mondanità.
Ben diversa è l'atmosfera della Galizia, dove Lerner si reca quasi in un religioso pellegrinaggio e dove egli ritrova ancora i segni della tragedia consumatasi negli anni dell'occupazione sovietica e di quella, successiva, nazista. La terza regione presente nell'opera è lo stato di Israele, al quale Lerner si sente fortemente legato, sicchè più volte afferma di avere tre patrie: il Libano, Israele, l'Italia, la terra che lo ha accolto apolide e che gli ha dato la cittadinanza. Ma nonostante il forte legame con Israele, egli riesce ad avere anche un atteggiamento di distacco critico nei confronti della politica dei suoi governi, esponendo acute riflessioni sul sionismo e sulla perdita della sua carica ideale; ad esempio, in relazione al conflitto arabo-israeliano, Lerner cita e fa sua una riflessione del filosofo israeliano Avishar Margolit: '' L'onere morale della prova è a carico di Israele (...). La ragione di ciò non è che agli Ebrei si facciano richieste morali più elevate perchè essi stanno su un piano morale più alto, ma, al contrario, perchè esiste una assimetria tra il potere detenuto dagli Israeliani e dai Palestinesi. L'aver tanto potere in più pone a Israele un onere morale aggiuntivo''.
Si tratta di un libro complesso, interessante e suggestivo, talvolta appesantito nella lettura dalla dovizia di citazioni e rimandi ad autori della cultura ebraica, araba, europea, nel quale le vicende familiari ed autobiografiche si mescolano con vicende storiche passate ed attuali ( e con riflessioni su di esse ).
Le scintille del titolo - citate anche nel corso del testo - sono provocate dal movimento vorticoso delle anime vagabonde separate dal corpo in circostanze dolorose - in questo caso le anime dei familiari che l'autore cerca di ritrovare e di far rivivere nelle sue pagine-.

Recensione di Bianca

domenica 2 maggio 2010

Pre.mio 2010 - Titoli in concorso

PREMIO BIBLIOTECHE DI ROMA – VIII EDIZIONE – ANNO 2010


TITOLI IN CONCORSO


SEZIONE NARRATIVA

1 - FALCO, Giorgio, L’ubicazione del bene, Torino, Einaudi, 2009, 146 p., € 16,00

2 - LAGIOIA, Nicola, Riportando tutto a casa, Torino, Einaudi, 2009, 292 p., € 20,00

3 - LEVI, Lia, La sposa gentile, Roma, Edizioni e/o, 2010, 212 p., € 18,00

4 - PARIANI, Laura, Milano è una selva oscura, Torino, Einaudi, 2010, 184 p., € 19,00

5 - PENNACCHI, Antonio, Canale Mussolini, Milano, Mondadori, 2010, 460 p., € 20,00

6 - VENEZIA, Mariolina, Come piante tra i sassi, Torino, Einaudi, 2009, 256 p., € 17,50


SEZIONE SAGGISTICA

1 - ASOR ROSA, Alberto, Il grande silenzio, Roma-Bari, Laterza, 2010, 192 p., € 12,00

2 - GALIMBERTI, Umberto, I miti del nostro tempo, Milano, Feltrinelli, 2009, 224 p., € 19,00

3 - LERNER, Gad, Scintille, Milano, Feltrinelli, 2009, 221 p., € 15,00

4 - MORREALE, Emiliano, L’ invenzione della nostalgia, Roma, Donzelli, 2009, 298 p., € 27,00

5 – STAGLIANO’, Riccardo, Grazie, Milano, Chiarelettere, 2010, 224 p., € 14,60

6 - VENEZIANI, Marcello, Amor Fati, Milano, Mondadori, 2010, 242 p., € 18,00

mercoledì 21 aprile 2010

"Scintille" di Gad Lerner
Una storia di anime vagabonde

Mix tra saga familiare, reportage di viaggi (della memoria) in medio oriente ed excursus socio-storico-politico dei paesi ebraici ed islamici alla luce dei conflitti che provocarono la shoah e la diaspora.
Con vivacità ed autoironia, serietà e supponenza, commozione e partigianeria, il giornalista tenta di fare il punto sulla ingarbugliata situazione medio-orientale, mosaico di etnie, religioni,culture diverse e compresenti, che convivono o lottano per la supremazia e la sopravvivenza, quasi "scintille" di anime inquiete, disperse nel "gilgul" cabalistico che le trascina icessantemente.

Recensione di Carmela
"Riportando tutto a casa" di Nicola Lagioia

E' un romanzo d'iniziazione che descrive il passaggio dall'infanzia alla pubertà, all'adolescenza e alla maturità sofferta, con le crisi, i furori iconoclasti, gli scontri generazionali, nella Bari del boom economico anni ottanta.
L'io narrante racconta la sua storia e quella di altri due ragazzi, diversi ma legati da esperienze comuni tendenti alla contestazione, reintegrati o definitivamente sconfitti dalla vita.
Il tentato recupero del passato ha funzione catartica.
L'eccessiva ricercatezza dei termini e del periodare inibiscono la piena fruibilità della storia.

Recensione di Carmela

giovedì 15 aprile 2010

Vincitori 2009: riflessioni

Vincitori 2009: Melania Mazzucco e Alessandro Leogrande.

La Mazzucco l'avevo votata per cui mi ha fatto piacere la sua vittoria. Il libro mi ha coinvolta, colpita e interessata e l'ho trovato anche originale.

Il libro di Leogrande confesso che non l'avevo letto e dopo che ha vinto, Donata ha talmente insistito per farmelo leggere da lasciarmi la copia omaggio a disposizione a tempo indeterminato (credo di averla tenuta per circa 3 mesi) e di questo la ringrazio. All'inizio ho fatto fatica perché l'ho trovato crudo e a tratti ripetitivo: cambiavano i protagonisti ma le situazioni erano sempre le stesse. Poi sono accaduti i fatti di Rosarno e subito dopo ho letto che questo era uno dei libri consigliati da Saviano...e allora mi sono imposta di finirlo! Che possa esistere qui in casa nostra una nuova schiavitù mi ha colpita profondamente e non faccio che chiedermi quanto ancora si possa scendere in basso in questo paese...

mercoledì 14 aprile 2010

La sposa gentile di Lia Levi

Bella storia di una famiglia ebrea o quasi... La scrittrice attinge dai ricordi di famiglia raccontando la storia di suo nonno, ebreo, che sposò una donna cattolica che fece di tutto per dare una vera famiglia ebrea al proprio sposo, cercando di diventarlo lei per prima. Ma cosa vuol dire poi essere ebrei? Lo si può diventare? Questa domanda mi incuriosisce da sempre. Dire "io sono ebreo" o "io sono cattolico" o buddista non è lo stesso concetto? Non è semplicemente un orientamento religioso? O invece è l'appartenenza ad un popolo che proviene da quello che oggi è lo stato di Israele? Il che equivarrebbe a dire "sono italiano" o "sono francese"? Ma non sarebbe corretto nemmeno così perché esistono israeliani non ebrei e viceversa... Sono confusa.

Riporto uno stralcio di un'intervista all'autrice:
Quando Teresa comunica ad Amos di volersi convertire, lui le risponde: “Ebrei si nasce!” Perché?
“Perché gli ebrei non fanno proselitismo. L’ebraismo non è solo una religione, ma un modo di vivere inserito nella quotidianità e quindi difficile da trasmettere. Per esempio, durante le cena della Pesah, la Pasqua ebraica, si dava lettura dell’Agadà come vuole la tradizione. Si leggeva a casa e non in Sinagoga, proprio per spogliare quel momento del senso religioso”.
Però sua nonna avrebbe comunque potuto convertirsi, se avesse insistito…
“Il fatto che si comportasse come un’ebrea bastava. Il rabbino era entusiasta di lei.”
(http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=80&id=33284)

Il passo che mi resterà nel cuore:
"Con una solida casa, tre figli, un capofamiglia così tanto “capo”, mille inevitabili problemi pratici, cosa c’era a tenerli ancora così fortemente e arcanamente uniti? I sensi da soli non potevano bastare… Un giorno glielo chiese… “Mah” disse con tono esitante, “io voglio sempre che lui sia contento. E anche lui lo vuole per me. E’ tutto qui. Gli altri matrimoni forse sono fatti di tante cose in più ma a me sembra che questa cosa se la dimenticano”.