venerdì 7 agosto 2009

Giuseppe Prezzolini, l'anarchico conservatore

Il saggio di Gennaro Sangiuliano è una biografia minuziosa e puntuale che cerca di sviscerare un pensiero a suo modo coerente, pur nelle sue contraddizioni. Nell'arco della sua lunga vita Prezzolini, testimone "scomodo" del suo tempo, incrocia svariate personalità politiche, intellettuali, giornalisti, filosofi, coi quali spesso polemizza, ed evidenzia i mali italiani, che interpreta alla luce della storia. Muore in volontario esilio senza venir meno alle sue convinzioni più profonde (conservatorismo, laicità, rigore morale).
Lo stile è semplice, ricco di citazioni.

recensione di Carmela

martedì 21 luglio 2009

L'ultimo disco di De André di Maurizio Di Paolo

Voglio approfittare del Blog per consigliarvi questo libro. Una lettura semplice e appassionante che va dritta al cuore e ai sentimenti.
Ivan, su consiglio del dottor Piccolino di Gaeta, si racconta per cercare di guarire dalla malattia che da diversi mesi lo consuma. Due matrimoni falliti e la sofferenza per essere rimasto solo. Per uscire da questo stato di turbamento interiore ha bisogno non di medicine ma di carta e penna per scrivere di se stesso e rielaborare la sua infanzia. Il suo viaggio inizia proprio dal camposanto di Gaeta, i suoi morti ormai riposano lì da anni e lui sente il loro richiamo. Si sistema nella casa appartenuta ai suoi genitori, lì il tempo pare si sia fermato: le pantofole consumate del padre quasi inservibili, ma che ancora assolvono al loro compito, il piccolo quaderno a quadretti rilegato da anelli colorati trovato dentro un cassetto. Sfogliare le sue pagine ingiallite rievocherà la figura del padre, uomo dalla personalità controversa e per il quale Ivan ha sempre nutrito stima e rispetto. Il ricordo più affettuoso è rivolto a Nonna Manella che abitava a Roma, donna dal forte temperamento, abituata a ogni avversità della vita ma dolce e sensibile allo stesso tempo.


Recensione di Sandro Guarino

Dettagli del libro
Titolo: L' ultimo disco di De André
Autore: Di Paolo Maurizio
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Data di Pubblicazione: 2009
Collana: Nuove voci
ISBN: 8856706474
ISBN-13: 9788856706475
Pagine: 81
Reparto: Narrativa italiana

giovedì 9 luglio 2009

"D'amore e d'odio" di Maria Rosa Cutrufeli

Le tematiche esemplificate nel romanzo si inseriscono in una saga familiare al femminile attraverso il Novecento, "il secolo terribile", a partire dalla disfatta di Caporetto (1917) fino al 31 dicembre 1999.
Le vicende familiari si intrecciano ai drammi, alle aspettative, ai sogni che percorrono un secolo contraddittorio e variegato, in un'Italia ricca di fermenti politici, sociali, industriali e artistici, che risente ancora di pregiudizi culturali e chiusure mentali. La forma scelta è volutamente sperimentale: in apertura di capitolo, come in una pièce teatrale o in una sceneggiatura cinematografica, c'è la lista dei protagonisti e la localizzazione spaziale e temporale. I colloqui "riportati" sono affidati a una voce sola, veicolano richieste d'aiuto psicologico e/o materiale e non disdegnano il supporto delle nuove tecnologie comunicative (e-mail).
L'interlocutore nascosto facilita le digressioni e la narrazione diventa prolissa.

Recensione di Carmela

mercoledì 1 luglio 2009

A modest proposal

A tutti i membri del circolo di lettura:

"Dialogando" con alcuni membri del GdL di Ziano Piacentino abbiamo ipotizzato la possibilità di un "gemellaggio" tra noi e loro per condividere letture e discussioni sui libri.


Che ne dite? Avete qualche idea carina su come realizzarlo? Pensiamoci e alla prossima riunione discutiamone insieme!

Edit del 03.07.2009:
Il GdL di Ziano P. ha pubblicato l'elenco dei libri che leggeranno nei prossimi mesi!

martedì 30 giugno 2009

La mendicante azzurra di Guido Rampoldi

Una spy story americana all'italiana! Un mix che per me non funziona e che mi ha lasciata molto perplessa. In molti punti ho avuto l'impressione che l'autore non sapesse come proseguire e che uno spunto interessante gli sia rimasto tra le mani allo stato embrionale. Interessante la parte riguardante il museo afghano: il pensiero corre alle opere trafugate, rivendute o peggio ancora distrutte per non lasciare traccia di testimonianze pre-islamiche!
Il protagonista è un italo-irlandese funzionario Onu che rimane invischiato in un intreccio in cui compaiono multinazionali e speculatori senza scupoli, retaggi lasciati dai russi, scavi archeologici scomparsi, taliban e arabi, sharia ed esecuzioni sommarie e come se non bastasse l'11 settembre!

"Più il tempo passava più sentiva l'impellenza di sbaragliare tutto. E non sapendo come fare aveva cercato un destino che provvedesse... Se ne esco sarà diverso, si disse quella notte mentre sobbalzando andava incontro al proprio fato."

lunedì 29 giugno 2009

Premio biblioteche 2009: i finalisti

Giovedì 25 giugno si sono svolte le votazioni per la selezione dei finalisti del Pre.mio(tre per la sezione narrativa e tre per la sezione saggistica).

Ecco i titoli dei selezionati:

Per la narrativa: Mazzucco, Petri, Rampoldi.

Per la saggistica: Gramaglia, Leogrande, Cantone.

lunedì 15 giugno 2009

"Uomini e caporali" Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del sud di Alessandro Leogrande

Si tratta di un libro inchiesta, con risvolti autobiografici familiari, su una realtà sommersa, misconosciuta, ma di notevole rilevanza socio-economica e umanitaria: il nuovo "caporalato", straniero ma connivente con l'imprenditorato agricolo meridionale e con i clan mafiosi locali, che sfrutta, con sistemi arcaico-moderni, una manodopera extracomunitaria e neocomunitaria sottopagata, schiavizzata, vessata, in assenza di leggi idonee e di criteri umanitari.
La situazione attuale affonda le sue radici storiche nei primi anni del novecento, quando un tentativo di rivoluzione agraria ( "la terra ai contadini" ) fu repressa dalle forze congiunte delle squadre fasciste e dell'esercito ( strage di Marzagaglia - 1920 ). La regione indagata è la Puglia con le sue colture di pomodori, carciofi, olive.... che richiama molti operai stagionali. Ma i "caporali", che mediano la richiesta e l'offerta del mercato lavoro, riducono in schiavitù gli operai che soccombono agli stenti, alle privazioni, alle condizioni disumane e spesso spariscono senza lasciare traccia.
Qualche falla nell'organizzazione, parcellare e globalizzata, permette di intravvedere il funzionamento di questo mondo ignorato, ma è fondato il timore che si tratti solo di un'illusione e tutto continuerà come sempre.
Questo libro-inchiesta costituisce un viaggio, tra passato e presente, nel nuovo caporalato straniero legato all'imprenditoria agricola pugliese e connivente con i clan mafiosi locali che sfrutta la manodopera extracomunitaria e neocomunitaria sottopagata, schiavizzata, vessata in assenza di leggi idonee e di criteri umanitari.
L'autore si esprime in modo lineare e aneddotico. E' talora ripetitivo, ma traccia un quadro inquietante e spietato di una società multietnica in cui il profitto di pochi si basa sulla sopraffazione e sulla sofferenza di molti.
Recensione di Carmela

" Infinita notte" di Alessandro Zaccuri

Il romanzo si articola su filoni multipli di narrazione per seguire le vicende di alcuni personaggi emblematici:

Raffaele, lo scrittore di un romanzo di successo diventato autore della manifestazione festivaliera di San Remo, Gabo il figlio talentuoso e ribelle di un dirigente della RAI che intreccia una storia con due ragazze un po sfigate, Miles il manager italo-americano che sfiora la passione e l'intrigo con l'enigmatica Jeanne e il russo Victor, e tanti altri personaggi delineati con tratti efficaci ed essenziali.

Alla storia del backstage del 60° festival della canzone italiana si intrecciano e si alternano le storie individuali ( vita e carriera ) di un'umanità variegata e polimorfa che vorrebbe assurgere a specimen della società a noi contemporanea.

La titolazione dei vari capitoli ricalca i titoli di canzoni popolari. L'autore adopera un linguaggio di taglio giornalistico, con inflazione di frasi e vocaboli stranieri e fa ricorso a periodi brevi, spesso nominali.

La descrizione dell'ambiente mediatico e giornalistico risulta efficace.

Recensione di Carmela

"Ovunque io sia" di Romana Petri

Sullo sfondo di una Lisbona da sogno, si narrano i destini di tre donne fragili e forti ,che lottano per la vita e per i figli, con o senza illusioni, con alterni risultati. Fondamentalmente sole, senza nemmeno il supporto psicologico dei loro uomini, inadeguati, chiusi nel loro egoismo, irretiti dai loro affetti. La maternità, esaltata fino al sacrificio, è contrapposta ad una paternità più labile, velleitaria, ma non incisiva. Tra gli altri risalta la figura di Manuel Ramalhete, sentimentale, teatrale e bugiardo, a suo modo generoso ma superficiale e irresponsabile che aderisce con profitto al regime poliziesco portoghese. Lo stile è semplice, efficace, talvolta visionario e soffuso di lirismo.

Recensione di Carmela

domenica 14 giugno 2009

Diaspora, storia degli Ebrei del Novecento di Anna Foa

L'opera è il frutto di una accurata ricerca storica, i dati informativi sono sottoposti al vaglio di un'analisi e di una interpretazione condotta con rigore. Non giova al libro l'unilatelarità della visione storica, determinata dall'impianto stesso dell'opera: la storia degli Ebrei; unilatelarità che si attenua allorché l'autrice intreccia le vicende degli Ebrei con quelle europee nel periodo tra gli anni '30 e la II guerra mondiale, realizzando un quadro storico di più ampio respiro. La storia della nascita dello stato di Israele e del conflitto arabo-israeliano è trattata con sufficiente obiettività.

Recensione di Bianca

venerdì 12 giugno 2009

"D'amore e d'odio" di Maria Rosa Cutrufelli

All'inizio la lettura è stata difficile ma andando avanti mi ha catturata sempre più!
Di base è molto simile a "Il movimento del volo" di Antonella Sbuelz (vinse il pre.mio qualche anno fa, molto bello) e a "Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia (dimenticato in fretta), ma sono contenta di non essermi fermata a questa considerazione e avere insistito nella lettura.
Due storie mi hanno particolarmente colpita: in una si parla del campo di concentramento di Ferramonti che non avevo MAI sentito nominare e trovo scandaloso che non compaia sui libri di storia scolastici! Ho fatto una ricerchina su internet:
"Durante la seconda guerra mondiale, a Ferramonti di Tarsia, in Calabria, venne installato dal regime fascista il più grande campo di concentramento italiano. Oltre duemila persone (prevalentemente ebrei stranieri) furono costrette a vivere per lunghi anni in novantadue baracche sistemate in una valle paludosa ed afflitta dalla malaria. Ma qui, contro le stesse intenzioni persecutorie del regime, si realizzò un significativo rapporto di solidarietà tra la popolazione locale e gli internati e tra le varie etnie di questi ultimi..."

L'altra storia riguarda la Sicilia e il polo industriale Augusta-Priolo-Mililli:
I dati del Centro nascite di Augusta dimostrano un aumento progressivo del numero di nati con difetti congeniti; si passa dall’1,5% del 1980 al 3% dei primi anni ’90, fino ad un picco del 5,6% dell’anno 2000....

E poi ancora moria di pesci, aumento dei casi di tumore, inquinamento della falda idrica.. Mi viene una rabbia!

In conclusione:davvero un bel libro.
"...lei viene da una famiglia speciale sai! dove non si parla di sciocchezze qualsiasi, ma esclusivamente di Gorbaciov e Piazza Tienanmen o dell'ultima mostra di papà. Loro volano alto, mamma, tanto quanto noi voliamo basso, proprio raso terra, con quella specie di questionario a cui vorresti ridurre la nostra conversazione: che hai mangiato, cos'hai visto, con chi t'incontri, mai un discorso un pochetto più articolato..."

martedì 9 giugno 2009

Indiana, di Mariella Gramaglia

Più riguardo a Indiana


Indiana : nel cuore della democrazia più complicata del mondo / Mariella Gramaglia ; con nove fotografie originali di Laura Salvinelli. - Roma : Donzelli, [2008]. - VI, 216 p., [4] c. di tav. : ill. ; 17 cm.

Mariella Gramaglia, già direttrice di NoiDonne e assessore al Comune di Roma, nel 2007 decide di lasciare tutto e di partire per l'India come cooperante per un progetto umanitario.

Indiana è il frutto di questa esperienza, la descrizione di un Paese contraddittorio e pieno di contrasti che si affaccia alla ribalta di un mondo globale, nel tentativo esplicito di conoscere l'India, ma anche di capire un po' di più la propria realtà: "Lascio che le indiane e gli indiani mi cambino e mi facciano apprendere. Da quando la vista mi si è un po' appannata, sono soprattutto alla ricerca di buoni occhiali."

E gli occhi che guardano sono occhi di donna, una donna colta e intelligente che racconta piacevolmente la storia, le religioni, la società e la politica dell'India, che intervista Ela Bhatt, fondatrice di SEWA, il sindacato autonomo di donne indiane, ma che parla anche della vita quotidiana ("Casalinghitudine") o dei vestiti delle donne indiane ("Il sari eterno e le mode impermanenti", il mio capitolo preferito).

E' stata una lettura interessante e piacevolissima.




Ela Bhatt e Mariella Gramaglia, foto di Laura Salvinelli tratta da Ordito e trama.

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Laura Salvinelli, foto dedicate a SEWA in bianco e nero e a colori
Laura Salvinelli, Sorelle, articolo dedicato a SEWA
Laura Salvinelli, Ritratto di Ela Bhatt, la rivoluzionaria gentile

sabato 6 giugno 2009

"D'amore e d'odio" di Maria Rosa Cutrufelli

Un romanzo storico che ci fa ripercorrere il difficile cammino delle donne all'emancipazione e alle conquiste raggiunte con grande fatica e determinazione.
Il romanzo abbraccia un arco di tempo molto lungo, partendo dal 1917 in un ospedale militare dopo la disfatta di Caporetto, per arrivare alla notte di capodanno del 1999.
Sette sono i capitoli di questo libro e sette le voci narranti che ci raccontano quasi un intero secolo, sempre all'intero della stessa famiglia, iniziando dalle capostipiti, due sorelle di Torino, Nora ed Elvira, crocerossina la prima e sindacalista la seconda, insegnante nella scuola della Camera del Lavoro. I personaggi ripercorrono le tappe più importanti di questo lungo periodo, che avvertiamo come passato ma che condiziona ancora le nostre vite.
Inizialmente ho letto le prime pagine con difficoltà, non riuscivo a entrare nella narrazione forse perchè non sentivo vicino quel periodo storico, poi la lettura è diventata appassionante e mi sono ritrovata nell'attualita di quei racconti come se fossero stati miei.
Un libro scritto molto bene, con questa caratteristica di un'unica voce narrante che può sembrare insolita e invece si rivela molto coinvolgente.

"Dunque il presente consuma il passato. Ma nel consumarlo lo risveglia e lo illumina per produrre nuova vita, a quanto pare, lievita dentro un tempo andato e ripreso per la cosa...."

Recensione di Piera

Per approfondire

venerdì 5 giugno 2009

"Solo per giustizia" di Raffaele Cantone

Non ho molto altro da aggiungere alle recensioni precedenti se non che ho letto con molto piacere e interesse questo libro che ho trovato sincero, semplice, sentito. Mi ha molto colpita la fiducia cieca che l'autore ha nella giustizia...e d'altronde non potrebbe essere altrimenti vista la professione, ma ho apprezzato la mancanza di toni polemici o critici nei confronti di leggi, istituzioni, avvocati opportunisti... che avrebbero potuto far prendere al libro una strada diversa e avrebbero potuto permettere al protagonista di togliersi qualche sassolino in più dalla scarpa...
"Forse a chi legge queste pagine , potrà apparire strano un attaccamento così forte a un lavoro che rende la vita difficile e piena di sacrifici. Tanto più che, come ho spesso ribadito, non ho mai sentito il ruolo del pm antimafia come una sacra missione. La verità è che la procura per me non è stato un luogo di lavoro come un altro, ma molto di più. Non so dove ho letto che è un immenso privilegio poter fare un lavoro in cui il piacere di svolgerlo è esso stesso lenimento alla fatica..."
A trovarlo un lavoro così!!!! :)

giovedì 28 maggio 2009

La mendicante azzurra, di Guido Rampoldi

Con un linguaggio semplice e capitoli brevi l'autore ci introduce nel mondo quotidiano del popolo afgano e ci fa capire la mentalità, il modo di vivere, la natura orgogliosa e disperata di queste persone costrette a mille compromessi pur di sopravvivere alla grande sopraffazione dei Talebani e di tutti coloro che, per interessi di stato o personali, cercano di depredare questa gente della loro storia antichissima per motivi economici o religiosi. L'astuzia della protagonista Hamina, che vuole vendicare l'uccisione della sorella e salvaguardare i segreti della loro storia molto antica, fa capire come le donne di questo paese si devono destreggiare per sopravvivere e vendicarsi della sopraffazione crudele degli uomini. Mi è piaciuto.
recensione di Erminia

martedì 19 maggio 2009

Meritocrazia, di Roger Abravanel

Libro complesso per la varietà delle problematiche affrontate, per la profondità dell'analisi, per il corredo della documentazione. La meritocrazia per l'autore è fondamentale per lo sviluppo e la mobilità sociale e i suoi presupposti sono le pari opportunità (da qui l'importanza data alla scuola) e la libera concorrenza. Particolarmente interessante la parte dedicata all'Italia, nella quale l'autore mette in evidenza l'assenza di meritocrazia e, di conseguenza, la scarsa mobilità sociale e il sentimento di sfiducia, assai diffuso tra gli italiani, verso le istituzioni. Nella parte propositiva, per migliorare la situazione, l'autore guarda (forse, a mio parere, un po' troppo) al mondo anglosassone, in particolare alle riforme fatte da Blair.
Il libro, pur nella complessità della materia trattata, si legge con facilità perchè l'esposizione è chiara e scorrevole.
Recensione di Bianca

venerdì 15 maggio 2009

Il 27 maggio, alle 21,00, al Caffè letterario, c'è un incontro tra i lettori dei Circoli dedicato a "Cecilia" di Linda Ferri

Libri in circolo vuole favorire un incontro tra autore e lettori su libri diversi da quelli del Premio. Il libro che "si assaggerà" la sera del 27 è Cecilia, di Linda Ferri, edizioni E/O. Qui di seguito alcune recensioni:

Un racconto in cui i sogni, come ci insegna la storia e la letteratura dell'epoca, hanno un grande spazio e aleggia un confronto forte con la morte, a cominciare dal 'rapporto' con la sorellina prematuramente scomparsa. Ma poi la vita prende il sopravvento, come in queste pagine la figura di questa donna, in bilico tra ieri e oggi, tra introspezione psicologica e ricostruzione documentata. Paolo Petroni, Ansa - 10/03/2009

Una idea femminile dell’esistenza e delle relazioni tra esseri umani, che si contrappone quasi naturalmente alla Storia e alla logica della forza. Filippo La Porta, il Riformista - 14/02/2009

Al suo secondo romanzo, Linda Ferri stupisce perché ci riporta ad una tradizione di scrittura che ha fortemente inciso nel Novecento e che è stata dimenticata, quella che vede come capostipite una scrittrice del calibro di Anna Banti. Fulvio Panzeri, Avvenire - 28/02/2009


La trama di Cecilia

mercoledì 13 maggio 2009

Solo per giustizia, di Raffaele Cantone

Cantone ci racconta la sua esperienza di magistrato inquirente a partire dagli inizi della sua carriera, soffermandosi in particolare sugli anni passari nella Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dove ha portato a termine con successo difficili indagini contro la criminalità organizzata, ad esempio contro i Casalesi. Per quelle indagini ha subito gravi minacce, e quindi con la sua famiglia è stato costretto a vivere sotto scorta. Cantone descrive le sue inchieste con semplicità, senza atteggiarsi ad eroe e senza sentirsi investito di una missione (questa caratteristica del libro mi è piaciuta), ma leggendo ci si rende conto della professionalità, dello scrupolo, del senso di responsabilità che hanno contraddistinto il suo operato; il suo racconto testimonia il suo impegno civile e morale nei confronti della legalità e dello Stato. Leggendo si capisce anche quanto sia complessa l'indagine giudiziaria contro i clan camorristici, e di come richieda una perfetta collaborazione tra magistratura, polizia giudiziaria e altri corpi dello Stato, quanto siano importanti le intercettazioni telefoniche e le confessioni dei pentiti, ma soprattutto quanto sia fondamentale l'mpegno personale e lo spirito di servizio dei singoli individui. Da questo punto di vista il libro non è soltanto interessante, ma anche istruttivo.
recensione di Bianca

Sono arrivate altre copie dei libri del Premio

Sono disponibili altre 2 copie per ogni titolo in concorso, compreso il libro di romana Petri. Li potete trovare al banco del prestito. Donata

La lunga attesa dell'angelo

Bellissimo romanzo che racconta la vita del famoso pittore Tintoretto. Mi sono resa conto di come spesso conosciamo le opere degli artisti ma per niente la loro vita, la loro storia, le loro paure e questa è una grande lacuna culturale! A volte si trovano quei pannelli che raccontano la cronologia degli eventi di un pittore famoso ma poi i suoi sentimenti, il significato profondo di quegli eventi, non c'è nessuno che ce lo spiega.
Questo libro per me ha tentato di farlo e in un certo senso di ridare dignità a un pittore che spesso è annoverato nel mucchio di quelli della sua epoca (Tiziano, Veronese... i cosiddetti pittori veneziani) ma dai quali invece fu osteggiato ed evitato!

Mi ha spinta a cercare le opere di cui si parla e soprattutto ad approfondire, per quanto se ne sappia molto poco, la storia della sua prediletta figlia, Marietta, che ebbe un discreto successo come pittrice, con il nome de "La Tintoretta"!
Non tutti sanno che il soprannnome del pittore deriva dal fatto di essere il figlio del tintore, dal quale imparerà le prime arti di manipolare il colore:

"I colori avevano un odore, e anche un sapore. Alcuni sapevano di minerale, di terra e di spiagge lontane - altri di animale, di legno bruciato o della profondità del mare. Nella tintoria di mio padre accadeva qualcosa di magico. E io volevo capire l'alchimia delle metamorfosi".
Recensione di Stefania

domenica 10 maggio 2009

Solo per giustizia di Raffaele Cantone


"Vita di un magistrato contro la camorra"
Racconto lineare e scorrevole delle inchieste contro la camorra di Mondragone e Casal di Principe, improntate a scrupolo e serietà professionale e corredate da considerazioni di sconcertante realismo: la mafia attecchisce in un ambiente di omertà, di connivenze, di scarso senso civico, di sfiducia nelle istituzioni ed è difficile da estirpare propio per l'apatia, la paura, il lassismo che caratterizzano individui, ma anche amministrazioni e istituzioni preposti a salvaguardia della legge e del diritto.
Per combatterla è imprescindibile l'apporto delle intercettazioni personali e ambientali, dei testimoni e collaboratori di giustizia, della competenza professionale e del lavoro di squadra, ma soprattutto di una rivoluzione culturale di base che risvegli la coscienza civica di tutti.
Il racconto prende l'avvio da un trasloco per promozione e si intreccia con le vicende personali e familiari, che restano in sottordine.
Recensione di Carmela

Per approfondire: Raffaele Cantone

sabato 9 maggio 2009

La lunga attesa dell'angelo di Melania G. Mazzucco

"Coi capelli tagliati rozzamente sembrava un pulcino. Mi si avvicinò e fece per darmi un bacio. Le diedi uno schiaffo. Il mio garzone non mi bacia, dissi. Marietta rispose, svelta: peccato. Che hai fatto? gridò Faustina quando la vide così conciata, il mattino dopo. Marietta si era infilata un giubbetto attillato e un paio di calzoni cremisi, aderenti, con la conchiglia imbottita per proteggere il sesso dagli urti - o per evedenziarlo.
Erano abiti del mio Schila, poco più alto di lei.Faustina l'afferrò per un orecchio e le disse di andare subito a cambiarsi - svergognata che sei - e a mettersi un fazzoletto sopra quella zucca vuota.
Le spiegai che non era stata un'idea della bambina: avevo deciso di prendere Marietta con me."


Libro di grande capacità narrativa di Melania Mazzucco, sulla vita di Jacomo Robusti detto il Tintoretto, nella Venezia del Cinquecento, e della figlia Marietta.
Quest'uomo così carismatico, vissuto unicamente per l'arte, sua passione assoluta, alla quale sacrifica tutto, anche gli affetti.
L'Angelo lungamente atteso è la Morte: Jacomo quasi ottantenne, in preda ad una febbre che lo tormenta per quindici giorni prima della morte, si trova inevitabilmente a fare i conti con la propria esistenza. Alla difficoltà di emergere come pittore, a sua moglie Faustina, donna concreta e positiva che gli darà otto figli e al suo rapporto con loro così difficile e tormentato.
Ma sopra ogni cosa lei, Marietta sua figlia illeggittima. Lei sarà la prediletta, l'amerà per tutta la vita di un amore infinito, quasi morboso. Marietta, grazie agli insegnamenti di Jacomo, diverrà una pittrice apprezzata, sarà per lunghi anni suo garzone di bottega insieme agli altri figli maschi e amerà suo padre totalmente, di un amore assoluto.
Sarà la sua Musa, la sua Scintilla, la sola che riuscirà a trasmettergli il senso di un'intera esistenza.

"Se ripenso alla mia infanzia vedo la tintoria di mio padre.
I locali enormi, inondati di luce. Le caldiere, i fuochi avvolti da vapori acri e inebrianti su cui bollivano mastelli e si scioglievano polveri misteriose. I magazzini in cui si allineavano barili contraddistinti da cartigli che dicevano robba, sommacco, corteccia di quercia, vetriolo romano, brasile, legno di galla, guado, indaco, melograno, scorza d'arancia, kermes. Le barche in cui i panni stavano a bagno per ore o giorni o il tempo di un miserere, i bastoni di vetro, la pioggia colorata sul viso e sulle mani, i lenzuoli dei giganti, le chiovere lungo i canali - quelle tele fragili, come grandi quadri monocromi rivolti verso il cielo, il sole, la luce."



Recensione di Piera

Indiana, di Mariella Gramaglia

Gramaglia ci presenta un quadro ampio della società indiana, soffermandosi sugli aspetti di povertà e arretratezza, ma anche mettendo in evidenza quelli di sviluppo e innovazione, non tanto nel campo della tecnologia quanto in quello delle conquiste sociali, dell'associazionismo e della solidarietà. Non sono trascurati i molteplici aspetti della religiosità, molto sentita dalla popolazione, e lotte religiose, i riferimenti alle vicende storiche, a partire dall'Indipendenza, e alla situazione politica. L'autrice coglie le contraddizioni di una società in movimento, aperta al rinnovamento ma anche legata ad antiche tradizioni e pregiudizi. Si tratta, a mio parere, di un libro interessante che, pur nello spessore dei contenuti, risulta di piacevole lettura grazie anche alle qualità narrative della scrittrice.


Recensione di Bianca

mercoledì 22 aprile 2009

Segnalazione: intervista con Denise Epstein, la figlia di Irène Némirovski

Sul "Venerdì di Repubblica" del 17 aprile, a pag. 91, c'è un'interessnte intervista di Brunella Schisa a Denise Epstein, che racconta diversi aneddoti sulla madre e sulle vicende dei suoi scritti.

Si apprende, tra l'altro, che Gladys, la protagonista di Jezabel, è un ritratto impietoso della madre di Irène Némirovski, una donna anaffettiva che pensava solo alla sua bellezza e si rifiutava di accettare che la figlia crescesse.

Al contrario, Irène viene descritta dalla figlia come una madre molto affettuosa:
Era una madre dolcissima. Ci leggeva delle storie, recitava poesie, mi portava al cinema. Era una madre a tempo pieno.
Infine un'anticipazione: in autunno uscirà per i tipi di Adelphi la traduzione della biografia di Irène Némirovski di Olivier Philipponnat e Patrick Lienhardt.

La lunga attesa dell'angelo - aNobii

La lunga attesa dell'angelo - aNobii

Immagine di La lunga attesa dell'angelo

domenica 19 aprile 2009

L'orrore di invecchiare, la paura di non essere amati

Immagine di Jezabel

Irène Némirovski, Jezabel, Milano : Adelphi, [2007]. - 194 p. ; 22 cm.

Il romanzo si apre con la scena di un processo: una donna, Gladys Eysenach, bella e affascinane, anche se non più giovane, viene giudicata per l'assassinio di un giovane, che si presume fosse il suo amante. Al termine del processo, seguito da un folto pubblico morbosamente eccitato, la donna viene condannata ad una pena piuttosto lieve, in quanto la giuria ritiene si tratti di un delitto passionale e le concede le attenuanti per questo.
La verità è invece un'altra, come scopriamo nella narrazione che segue la fine del processo, in cui viene ripercorsa la lunga vita della bella Gladys, continuamente preoccupata dal perdere la sua bellezza e giovinezza e con essa il suo fascino sugli uomini, tanto da mentire sull'età della figlia e da rifiutare l'idea di una sua gravidanza. Fino ad arrivare al tragico epilogo dell'assassinio.

Il libro affronta in modo coinvolgente e a tratti struggente il tema doloroso dell'invecchiare e della perdita della bellezza, portandolo fino alle estreme conseguenze.
Tuttavia durante la lettura l'argomento del processo a una bella donna, assassina apparentemente per passione, non ha potuto non richiamarmi alla mente L'altra Grace di Margaret Atwood, sicuramente vincente nel confronto.

venerdì 17 aprile 2009

Giornata mondiale del Libro e del diritto d'autore: giovedì 23 aprile 2009

Dal sito delle Biblioteche di Roma:
Nel 1996 l'UNESCO ha proclamato il 23 aprile Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d' Autore, sottolineando come il libro sia sempre stato un potente strumento di diffusione e conservazione della cultura.

Esso é infatti importante per lo sviluppo di una coscienza collettiva delle tradizioni culturali di tutto il mondo, e può dar vita, con la sua influenza, a comportamenti basati sulla comprensione, la tolleranza e il dialogo.

La data prescelta rappresenta un omaggio a tre fra i più grandi autori di tutti i tempi, la cui vita si spense proprio in quel giorno del 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e l'Inca Garcilaso de la Vega.

La Giornata del 23 aprile non é solo un momento di omaggio al libro, ma è uno strumento di promozione su base planetaria della lettura, dell'attività editoriale e di una corretta protezione delle opere intellettuali.

Quest'anno la giornata mondiale del Libro e del diritto d'autore è dedicata all'Astronomia e, per festeggiarla, nella Biblioteca di Valle Aurelia sono state organizzate le seguenti iniziative:

22 aprile ore 9.30
Sole Luna: laboratorio di costruzione e narrazione per stimolare la conoscenza degli elementi del cielo attraverso l'uso del mito e della drammatizzazione, rivolto agli studenti di 3. media della scuola Bramante. A cura del gruppo di Pedagogia del cielo.

22 aprile ore 17
Presentazione del libro Valle dell'Inferno, Valle Aurelia 1944-1948: grandi speranze, di Donatella Panzieri, a cura dell'Associazione Le Fornaci.

23 aprile ore 18
E leggean le stelle: letture sul tema dell'universo nei testi letterari, scelte e interpretate dal Circolo di lettura della biblioteca e da Pino Grossi.
A seguire: un brindisi con tutti i partecipanti.


martedì 14 aprile 2009

I cani e i lupi di Irène Némirovsky

Approfitto dell'opportunità per rompere il ghiaccio su questa scrittrice che sto imparando ad amare. I cani e i lupi è il primo di due libri che ho letto.

“..Non sai come, da bambina, immaginavo il mio amore per te, la mia vita con te, così, adesso, il pomeriggio alle quattro immagino di dovermi sbrigare, mi dico che non bisogna dimenticare la merenda o, nei giorni di pioggia, il cappuccio, e mi vedo tornare a casa tenendo un bambino per mano. Ma credo che sia un sogno irrealizzabile. Dio non mi ha fatto per queste cose. Mi ha fatto per vivere ai margini della vera vita delle donne, per trovare la mia gioia e il mio dolore fuori dal consueto cammino delle altre”.

Non mi vergogno ad ammettere che mi ha fatto piangere a dirotto. La storia si snoda tra l’est Europa e Parigi, in un arco temporale che va dall’infanzia della protagonista alla sua maturità, fino al momento delle scelte d’Amore con la A maiuscola! Ho avuto la sensazione che sia stata copiata in altri testi, in film, ma che la vera ed unica originale Storia sia questa. Scritto in maniera meravigliosa e con una sensibilità e delicatezza che apprezzo molto in un buon libro.

“Dio mio, perché non me l’hai dato? Era fatto per me, destinato a me, e io a lui…Dammelo! Accetto tutto: il suo abbandono quando si sarà stancato di me, il dolore, la vergogna, tutto quello che vuoi, ma dammelo! Non è possibile che io l’abbia amato invano per tanto tempo, se non per la tua volontà di riunirci un giorno! Dammelo, Signore…La strada era buia e deserta, Nessuno avrebbe visto scorrere le sue lacrime.”

giovedì 9 aprile 2009

Chi siamo

Siamo un gruppo di lettrici e lettori della Bilioteca di Valle Aurelia che da quattro anni fa parte di uno dei circoli di lettura che aderiscono al pre.mio delle Biblioteche di Roma. Ci riuniamo circa una volta al mese e, nei periodi di inattività del pre.mio, leggiamo insieme anche altri libri. Adesso, per esempio, stiamo leggendo le opere di Irène Némirovski e Leggere Lolita a Teheran.