martedì 14 aprile 2009

I cani e i lupi di Irène Némirovsky

Approfitto dell'opportunità per rompere il ghiaccio su questa scrittrice che sto imparando ad amare. I cani e i lupi è il primo di due libri che ho letto.

“..Non sai come, da bambina, immaginavo il mio amore per te, la mia vita con te, così, adesso, il pomeriggio alle quattro immagino di dovermi sbrigare, mi dico che non bisogna dimenticare la merenda o, nei giorni di pioggia, il cappuccio, e mi vedo tornare a casa tenendo un bambino per mano. Ma credo che sia un sogno irrealizzabile. Dio non mi ha fatto per queste cose. Mi ha fatto per vivere ai margini della vera vita delle donne, per trovare la mia gioia e il mio dolore fuori dal consueto cammino delle altre”.

Non mi vergogno ad ammettere che mi ha fatto piangere a dirotto. La storia si snoda tra l’est Europa e Parigi, in un arco temporale che va dall’infanzia della protagonista alla sua maturità, fino al momento delle scelte d’Amore con la A maiuscola! Ho avuto la sensazione che sia stata copiata in altri testi, in film, ma che la vera ed unica originale Storia sia questa. Scritto in maniera meravigliosa e con una sensibilità e delicatezza che apprezzo molto in un buon libro.

“Dio mio, perché non me l’hai dato? Era fatto per me, destinato a me, e io a lui…Dammelo! Accetto tutto: il suo abbandono quando si sarà stancato di me, il dolore, la vergogna, tutto quello che vuoi, ma dammelo! Non è possibile che io l’abbia amato invano per tanto tempo, se non per la tua volontà di riunirci un giorno! Dammelo, Signore…La strada era buia e deserta, Nessuno avrebbe visto scorrere le sue lacrime.”

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