venerdì 12 giugno 2009

"D'amore e d'odio" di Maria Rosa Cutrufelli

All'inizio la lettura è stata difficile ma andando avanti mi ha catturata sempre più!
Di base è molto simile a "Il movimento del volo" di Antonella Sbuelz (vinse il pre.mio qualche anno fa, molto bello) e a "Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia (dimenticato in fretta), ma sono contenta di non essermi fermata a questa considerazione e avere insistito nella lettura.
Due storie mi hanno particolarmente colpita: in una si parla del campo di concentramento di Ferramonti che non avevo MAI sentito nominare e trovo scandaloso che non compaia sui libri di storia scolastici! Ho fatto una ricerchina su internet:
"Durante la seconda guerra mondiale, a Ferramonti di Tarsia, in Calabria, venne installato dal regime fascista il più grande campo di concentramento italiano. Oltre duemila persone (prevalentemente ebrei stranieri) furono costrette a vivere per lunghi anni in novantadue baracche sistemate in una valle paludosa ed afflitta dalla malaria. Ma qui, contro le stesse intenzioni persecutorie del regime, si realizzò un significativo rapporto di solidarietà tra la popolazione locale e gli internati e tra le varie etnie di questi ultimi..."

L'altra storia riguarda la Sicilia e il polo industriale Augusta-Priolo-Mililli:
I dati del Centro nascite di Augusta dimostrano un aumento progressivo del numero di nati con difetti congeniti; si passa dall’1,5% del 1980 al 3% dei primi anni ’90, fino ad un picco del 5,6% dell’anno 2000....

E poi ancora moria di pesci, aumento dei casi di tumore, inquinamento della falda idrica.. Mi viene una rabbia!

In conclusione:davvero un bel libro.
"...lei viene da una famiglia speciale sai! dove non si parla di sciocchezze qualsiasi, ma esclusivamente di Gorbaciov e Piazza Tienanmen o dell'ultima mostra di papà. Loro volano alto, mamma, tanto quanto noi voliamo basso, proprio raso terra, con quella specie di questionario a cui vorresti ridurre la nostra conversazione: che hai mangiato, cos'hai visto, con chi t'incontri, mai un discorso un pochetto più articolato..."

Nessun commento: